Quest’anno, la campagna di sensibilizzazione per le Settimane d’azione é incentrata su un tipo di razzismo che non si tende a citare spesso: il razzismo sistemico e istituzionalizzato. Quando si vuole trattare di discriminazioni razziali, solitamente si fa riferimento a quelle che si verificano a livello interpersonale. Si tende, invece, a tralasciare l’analisi sul razzismo che é insito nel nostro sistema, quello costituito da discriminazioni radicate in meccanismi istituzionalizzati. É meno trattato, questo tipo di razzismo, perché meno palese e meno diretto. Tuttavia, i suoi effetti sono potenzialmente anche più pericolosi rispetto a quelli del razzismo interpersonale.
Questo tipo di discriminazioni istituzionalizzate non sono visibili a tutt*: da qui il titolo della campagna “Il razzismo che non vedi”. A tal proposito, é importante rimarcare che la maggioranza della popolazione ha il vero e proprio privilegio di non essere a conoscenza di queste dinamiche, perché non le vive sulla propria pelle. Questo privilegio non é una colpa e non dipende certamente dal singolo individuo; tuttavia, é un elemento da tenere in centrale considerazione nell’analisi di queste tematiche. Non solo é necessario comprendere che il fatto di non notare determinate dinamiche non significa che non occorrano, ma é anche fondamentale capire che il non notare dati meccanismi costituisca un privilegio.
Per questo motivo si é voluta utilizzare questa campagna come mezzo per portare luce su queste discriminazioni, che sono insite in meccanismi istituzionalizzati che regolano la nostra società. L’auspicio é quello di far scaturire nel pubblico una duplice riflessione: con la domanda volutamente diretta e provocatoria “Sei parte di un sistema razzista?”, che costituisce lo slogan della campagna, si mira a fare pensare sia riguardo al sistema in cui viviamo, sia riguardo a come, potenzialmente, ognun* di noi possa perpetuare questo razzismo sistematico attraverso le proprie azioni e inerzie. Pertanto, si punta a una riflessione sia esterna che una introspettiva, da parte del pubblico. Poiché, nonostante il cambiamento di un sistema non dipenda dal singolo individuo, é anche vero che il sistema é costituito, quindi inerentemente influenzato, da un insieme di singoli individui.
Il razzismo sistemico può essere insito in varie aree istituzionali e, come precedentemente affermato, non spesso é palesemente visibile, ma troppo spesso si verifica e danneggia. Questa campagna raffigura cinque scene esemplificative, in cui vengono mostrate dinamiche di razzismo istituzionalizzato in diverse aree: a scuola, a lavoro, nel mercato immobiliare, nell’area legislativa e nella funzione delle Forze dell’ordine. La scelta di queste scene é frutto di una discussione con le organizzazioni che lavorano attivamente contro la discriminazione razziale in Alto Adige.
Rimane fondamentale sottolineare che il razzismo sistemico é un concetto complesso, da analizzare su molteplici livelli e attraverso la lente di differenti discipline. Tuttavia, grazie alla comunicazione fortemente visiva, arricchita dall’iconico stile fumettistico di Takoua Ben Mohamed e al linguaggio colloquiale e ironico selezionato dalla studentessa in Scienze della Comunicazione Samia Kaffouf, la campagna riesce a trasmettere in modo diretto e semplice il messaggio voluto.
La campagna, inoltre, si rivolge anche a chi é potenzialmente affett* da chi questo tipo di razzismo. Nonostante le scene contengano la rappresentazione diretta di dinamiche discriminatorie, poiché é fondamentale analizzare e mostrare la realtà per quella che é, si é evitata la tipica narrativa vittimistica con cui tipicamente (e pericolosamente) vengono ritratte le persone discriminate. Questa scelta é stata basata sulla robusta volontà di tutelare la dignità degli individui che non vogliono fare definire la propria persona da questo tipo di falli sistemici e dai loro effetti. Pertanto, in ogni manifesto é presente un messaggio di empowerment per chi è potenzialmente afflitto da discriminazioni razziali sistemiche.
L’assenza di percezione riguardo a un dato fenomeno non equivale alla sua inesistenza: questo è un concetto da internalizzare. La riflessione, il dialogo e l’informazione sono la chiave per la consapevolezza, ed è quest’ultima che può permettere un cambiamento.
I manifesti della campagna sono affissi a Bolzano, Bressanone, Brunico, Merano e Vipiteno e, fino al 3 aprile, saranno diffusi anche attraverso i canali social delle organizzazioni partecipanti alle Settimane d’azione. È, inoltre, possibile scaricare i manifesti da qui.
Durante un colloquio di orientamento scolastico, una giovane ragazza con background migratorio viene scoraggiata nel suo intento di proseguire gli studi in un liceo.
Rappresentazione di un episodio di profilazione razziale/etnica, in cui una coppia di funzionari delle Forze dell’Ordine effettua un controllo mirato a un ragazzo nero, basato su un sospetto criminale infondato.
Alla fine di un colloquio lavorativo, a una giovane donna viene chiesto di togliere il velo che porta per ottenere la posizione.
A causa dell’attuale legge sulla cittadinanza, questa viene trasmessa per discendenza. Ciò svantaggia in sotto molteplici fronti le persone con background migratorio, anche se nate e/o cresciute in Italia.
A una donna non viene concesso l’appartamento in precedenza telefonicamente concordato con l’agente immobiliare, a causa delle sue origini e del suo aspetto.
Elaborazione contenutistica e coordinamento: Samia Kaffouf
Grafiche e collaborazione contenutistica: Takoua Ben Mohamed
STOP RACISM! ist eine Plattform zur Vernetzung von Initiativen, die in Südtirol im Rahmen der jährlichen Aktionswochen gegen Rassismus um den 21. März realisiert werden.
STOP RACISM! è una piattaforma per le iniziative di rete che vengono realizzate in Alto Adige nell’ambito delle settimane d’azione annuali contro il razzismo, intorno al 21 marzo.
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Im Jahr 2024 ist die OEW – Organisation für Eine solidarische Welt Trägerverein.
Nel 2024, l’OEW – Organizzazione per Un mondo Solidale ha il patrocinio del progetto.
Wir sind keine Antidiskriminierungsstelle. Zur Meldung von aktuellen Vorfällen rassistischer Diskriminierung wenden Sie sich an die Antidiskriminierungsstelle des Landes u/o an Menschenrechts-Organisationen.
STOP RACISM! non rappresenta un centro antidiscriminazione. Per segnalare episodi di discriminazione razziale, si prega di contattare il provinciale Centro di tutela contro le discriminazioni e/o le organizzazioni per i diritti umani.